Pianeta d’aria
Farmer Philip Jose
E se l’unico sopravvissuto della nave baleniera Pequod di Moby Dick, Ismaele, fosse caduto in uno squarcio nello spazio-tempo per finire in una Terra alternativa, del futuro o di un universo parallelo?
È questo lo straniante presupposto con cui si apre Pianeta d’aria di Farmer.
Il nuovo mondo trovato dal superstite per eccellenza è strano e spietato. Ci sono piante succhiasangue e un sole rosso, terre aride dove un tempo si estendeva l’oceano e creature enormi come balene… ma che volano in aria, con tanto di marinai del cielo che danno loro la caccia.
Ismaele apprende la lingua e le usanze di questo mondo dalla Namalee, scampata a propria volta alla morte durante la distruzione della sua città.
Ma la strada per la salvezza, se mai per loro ce ne sarà una, è ancora lunga… e passa per gli oceani dell’aria.
È questo lo straniante presupposto con cui si apre Pianeta d’aria di Farmer.
Il nuovo mondo trovato dal superstite per eccellenza è strano e spietato. Ci sono piante succhiasangue e un sole rosso, terre aride dove un tempo si estendeva l’oceano e creature enormi come balene… ma che volano in aria, con tanto di marinai del cielo che danno loro la caccia.
Ismaele apprende la lingua e le usanze di questo mondo dalla Namalee, scampata a propria volta alla morte durante la distruzione della sua città.
Ma la strada per la salvezza, se mai per loro ce ne sarà una, è ancora lunga… e passa per gli oceani dell’aria.